Luciano Calligaro venne ucciso nell'agosto del 1944 mentre insieme alla moglie si recava a Merano (viaggiando sul sidecar): pare che, fermato da partigiani, si sia rifiutato di consegnare l’arma.
Luciano CALLIGARO, classe 1914, di Buja (Friuli).
Partecipò alla campagna di Grecia in qualità di sottotenente comandante un plotone arditi della Compagnia d'Assalto dell'8° Rgt. Alpini. Distintosi nell’avanzata in territorio ellenico dell’ottobre 1940, meritava una MAVM durante l'immediatamente successivo ripiegamento, quando riusciva a rompere l'accerchiamento nemico dopo aver assicurato lo sganciamento della propria compagnia con mirabile resistenza e aver beffardamente rifiutato la proposta di resa lanciatagli dall'avversario (13 novembre 1940).
Dimostrò ancora il suo valore il 20 dicembre di quell'anno, durante i combattimenti difensivi in località Trepelit, ottenendo una CGVM. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 aderiva alla Repubblica Sociale Italiana, divenendo capitano presso il I Btg. Paracadutisti "Mazzarini" della Guardia Nazionale Repubblicana.
Fu assassinato dai partigiani nel 1944, che lo fermarono presso San Fior (vicino a Treviso) mentre si trovava in licenza e, accompagnato dalla moglie Luciana Tea, si dirigeva verso Merano.
Tratto da: Pascoli Marco, Teot Luigi, Vazzaz Andrea, O la'... o rompi. Storia dell'8° Reggimento Alpini, Aviani & Aviani Editore, Udine 2020.