Descrizione
Dal libro di Marta Mauro “Come se dovessero acchiappare farfalle in volo” – Cirolo culturale Menocchio 2001- pag. 85 - 86: “La recita riuscì bene a giudizio di tutti, non parliamo poi dei ragazzi che avevano vissuto quei mesi con eccitazione.
Fu così convincente il risultato che la Preside propose delle repliche per le classi seconde di città che vennero trasportate in paese da un pullman noleggiato appositamente.
Ma il debutto fu il vero momento felice, non credevamo ai nostri occhi e alle nostre orecchie.
Fino alla prova finale c’era qualcuno che si ingarbugliava o dimenticava le battute, il fondale scivolava di sbieco, il duello tra Ettore e Achille sembrava una parodia di pupi.
Quel giorno invece, come per vera gente di teatro, che sente il pubblico e ne trae la spinta a dare il meglio di sé, tutto si svolse con una convinzione che non si sarebbe più ripetuta.
Ettore combatté il duello con la consapevolezza del suo infausto destino mentre Mario infieriva.
Achille predestinato e finalmente vincente, per vendicare l’amico perduto e riscattare la sua ingloriosa carriera scolastica.
Gli applausi furono lunghi e sinceri, non importa per quali ragioni.
Genitori, fratelli e amici, seduti in platea, avevano motivi diversi per battere le mani, molti di loro non avranno capito granché del dramma rappresentato, ma l’orgoglio di sentire i loro figli capaci di recitare litanie in rima con tanta scioltezza e di compiere gesti rituali oltre la loro goffaggine di adolescenti, li lasciò stupefatti: qualcuno intuì che la loro infanzia era finita:”